
Quando la mia primogenita di quasi tre anni, venne per la prima volta a conoscere chi abitava il mio pancione, era emozionata e curiosa, non aveva ancora ben chiaro chi stesse per incontrare, per lei sua sorella era invisibile, era chiusa “li’ dentro”, non aveva sembianze definite. Ed ecco che osservò attentamente il monitor ed esclamò ad alta voce “ ma chi è quella?”. Il dottore le rispose “ è la concorrenza”.
In quell’istante mi chiesi, di che concorrenza si tratta realmente? di cosa avrà più bisogno la mia bambina? Riuscirò a dedicarle tutto il tempo che le dedico adesso? Avrò lo spazio per chiacchierare e giocare con lei quando sua sorella sarà nata? Sarà una concorrenza su elementi concreti o emotivi?
La risposta l’ho scoperta più avanti, quando la sorella è arrivata tra noi. Era più semplice di ciò che potessi immaginare ed era decisamente alla mia portata, alla portata di tutte le mamme e papà.
Ciò di cui ha bisogno un bambino che diventa fratello/sorella maggiore non riguarda i tempi, gli spazi e i privilegi esclusivi, ma è sapere di poter contare sull’amore che la mamma provava per lui quando era figlio unico e che tale amore è rimasto immutato e rimarrà tale per sempre.
Vista così la gelosia tra fratelli mette meno paura.
“Mamma a chi vuoi più bene?” È una domanda che la primogenita continua a pormi ( e che molto probabilmente mi porrà anche la secondogenita appena comincerà a parlare) a distanza di quasi due anni dalla nascita della sorella e a cui costantemente rispondo rassicurandola.
“A chi vuoi più bene?”, è una chiarificazione di quale concorrenza hanno timore i bambini, si tratta di una concorrenza d’ amore.
Se vostro marito avesse due mogli non fareste la stessa domanda?
La gelosia che sperimenta il bambino non è legata al ricordo dei benefici esclusivi perduti, anche il secondogenito infatti che non ha mai sperimentato l’amore elitatrio di mamma e papà sperimenta le stesse emozioni. Il fratellino più piccolo nel corso della crescita può manifestare gli stessi sentimenti, si accorge di quante cose sa e può fare il maggiore, può sentirsi un po’ in svantaggio perché non può eguagliare il grande in capacità e competenze. La risposta anche per il secondo è sempre la stessa: accogliere i timori, offrire conferme del proprio amore, valorizzare l’ unicità di ognuno dei fratelli.
Conoscere le dinamiche che si instaurano all’interno della famiglia con la nascita di un nuovo figlio può aiutare ad affrontarle in maniera più consapevole e serena. Il sentimento della gelosia è un sentimento normale ed esprime il timore di perdere l’esclusività dell’amore delle figure amate. La gelosia è un fenomeno praticamente inevitabile all’interno di una famiglia. Quasi tutti i bambini desiderano essere il figlio preferito dei genitori, essere considerati i più bravi ed essere i più amati.
L’arrivo di un altro bimbo in famiglia provoca sempre un quota di gelosia tra fratelli. Il primogenito può infatti vivere la nascita del fratellino come un evento sconvolgente: l’amore esclusivo avuto dai genitori fino a quel momento è minacciato da un bimbo che, da subito, contende e concorre alle attenzioni degli adulti. La gelosia tra fratelli è, quindi, una modalità per reagire a questo cambiamento. Il bambino più grande può sentirsi messo da parte e sostituito dal nuovo arrivato, è l’unico bambino che fino a quel momento ha avuto mamma e papà solo per sé e si chiede perché, se i suoi genitori lo amavano così tanto, hanno voluto un altro bambino.
Se vostra moglie avesse due mariti non pensereste la stessa cosa?
Dal suo punto di vista sono i genitori che decidono di avere un altro figlio, non il bambino di avere un fratellino.
L’espressione della gelosia tra fratelli, però, è sana: attraverso di essa il piccolo catalizza l’attenzione dei genitori per verificare se c’è ancora amore per lui. Con i comportamenti di gelosia il bambino manifesta un bisogno più autentico e profondo: sapere che mamma e papà gli vogliono ancora bene.
COME SI MANIFESTA LA GELOSIA?
Il bambino può mettere in atto comportamenti regressivi: fare pipì a letto, rovesciare le cose sui vestiti, chiedere il ciuccio, riprendere a parlare con voce infantile, chiedere di essere imboccato, lamentarsi frequentemente per qualunque cosa, chiedere di essere preso in braccio in diverse situazioni.
Può mettere in atto comportamenti aggressivi: fare dispetti, stuzzicare fisicamente e verbalmente, lanciare o rompere giocattoli, picchiare, dare morsi, rimproverare apertamente i genitori, urlare.
COSA FARE, COSA NON FARE?
Ecco qualche consiglio pratico
Cosa non fare
- Punire il bambino, questo trasmetterebbe al figlio il messaggio che non sia lecito provare gelosia, non riconoscendo e accogliendo il suo sentimento. Negargli la possibilità di essere geloso tentando di correggerlo, può farlo sentire cattivo o sbagliato.
- Eliminare qualsiasi espressione che faccia intendere che lui adesso è grande. Sottolineare, piuttosto, che l’essere grande ha dei vantaggi, per esempio “tu sei grande e quindi puoi andare a letto un po’ più tardi” oppure “tu sei grande e puoi mangiare la cioccolata”
- Evitare i confronti, anche se il bambino sembra immerso in altre attività e appare distratto in realtà assorbe e percepisce molto di più di quel che pensiamo. Riuscire ad evitare i confronti in generale sarebbe l’ideale, ma se proprio si ha bisogno di sottolineare le differenze non farlo mai in loro presenza.
“Il bambino deve sapere che non ha bisogno di mostrarsi geloso per ottenere l’ attenzione dei genitori, ma deve sapere che loro continuano a volergli bene anche quando si mostra geloso” (Carlos Gonzalez)
Cosa fare
- Ascoltare e rassicurare, offrire conferme del proprio amore.
- Cercare di mettersi nei panni del bambino geloso, non mostrandosi sorpresi o impauriti dalla sua gelosia.
- Prepararlo all’evento. E’ importante che mamma e papà preparino per tempo il figlio alla nascita di un fratellino o di una sorellina. Non è il caso di comunicarglielo nei primi mesi, ma quando la pancia della mamma comincia ad essere evidente si può introdurre l’argomento e cominciare a spiegare al piccolo che lì dentro sta crescendo un fratellino o una sorellina. Questo aiuterà il bimbo ad entrare pian piano nella prospettiva che la famiglia presto si allargherà e a vivere tutto con più serenità.
- Generare condivisioni e contatti. E’ utile che i fratelli stiano insieme e che abbiano la possibilità di toccarsi, abbracciarsi, accarezzarsi. Per favorire conoscenza e affetto.
- Conivolgere il primogenito nella gestione del nuovo arrivato, questo aspetto permette vicinanza tra fratelli ma soprattutto permette al primo di non sentirsi escluso e di partecipare in queui momenti dove la mamma è impegnata nella cura del piccolo.
“Non si deve temere che la gelosia impedisca lo sviluppo di un legame profondo tra fratelli. Tutt’altro. Si è intensamente gelosi perché si ama intensamente. Lentamente, contraddittoriamente nasce, fino a prendere il sopravvento, un rapporto tenace con il fratello, che per il resto della vita rimarrà il riferimento più stabile e affidabile” (Nessia Laniado)
A cura della dott.ssa Lucia Recchione
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