
Racconto spesso questo brano che leggerete di seguito, alle coppie che arrivano in studio. Coppie di coniugi o fidanzati alle prese con conflitti e scontri d’opinione e come sempre dopo la lettura, si rivela ai loro occhi, una nuova possibilità di amarsi.
Le storie di Milton Erickson sono quelle che ti restano sulla pelle e come un velo leggero mentre ti coprono, ti scoprono, riscaldando dolcemente quei punti in cui senti di essere più fragile.
Siamo sul finire degli anni 50, Jay Haley in un confronto con il suo mentore Milton H. Erickson, gli chiede: “Se dovessi descrivere un buon matrimonio, che parole useresti?”
Milton H. Erickson risponde: “Quando devo descrivere un buon matrimonio ai miei pazienti, faccio notare loro che ci sono essenzialmente quattro tipi di amore:
Il tipo infantile: “Io mi amo, amo quello che faccio e come sono”
La fase successiva, “Amo il me in te. Ti amo perché sei mio fratello, mia madre, mio padre, mia sorella, il mio cane. Io amo quello che c’è di me in te”
Poi il tipo di amore adolescenziale “Ti amo perché mi piace come balli, perché la tua bellezza mi piace, o perché il tuo cervello mi piace”.
E infine lo stadio adulto dell’amore: “Voglio amarti e amare te, perché voglio vederti felice. So di trovare la mia felicità nella tua felicità: più sarai felice tu e più felice sarò io.”
Sarò felice nel ballare se ballare ti rende felice o nel fare le cose che ti rendono felice. Quindi l’amore maturo è la capacità di trovare piacere nel godimento dell’altra persona. Funziona in entrambi i sensi.
In una buona relazione ci si aspetta di vedere sia l’amore infantile che quello adolescenziale. Ma buona parte deve essere di amore adulto: anche se non capisco perché ti appassioni tanto lo sport (o lo shopping) sono felice che questo ti dia felicità, anche se per me è inspiegabile!
A cura della dott.ssa Lucia Recchione
Se ti piace questo articolo, puoi continuare a seguirci sulla pagina Fb Note Psicologiche – Terapia Breve Strategica